lunedì 28 gennaio 2008

Questo amato/odiato cellulare...

Assisto sempre più spesso a scene veramente patetiche impersonate da utilizzatori di cellulari.

Molti sono ormai assuefatti, e per loro il cellulare è l'equivalente delle sigarette per i fumatori incalliti. Lo portano ovunque, lo hanno sempre in mano o sul tavolo a fianco a loro, ogni minuto lo controllano con una gestualità ormai precisa e perfetta. Altri invece, ormai invasi oltre ogni limite nella propria quotidianità, arrivano addirittura a non rispondere se non sanno in anticipo chi sia il chiamante. Sembra che la gente abbia perfino perso il senso di controllo sul proprio cellulare: una volta che hai risposto non sei obbligato a sostenere la conversazione, puoi sempre riagganciare (educatamente), quindi perché nascondersi?

Ma non è finita: si è spesso costretti ad ascoltare le conversazioni altrui, il più delle volte perché la gente non parla al telefono, urla! E questo a discapito della propria privacy, nonché di quella altrui.

Anche un po' di educazione non guasterebbe; ricordarsi che il cellulare non viene prima di tutto sarebbe un buon principio. Già, perché spesso si vedono persone che sentendo suonare il cellulare lasciano qualunque cosa stiano facendo per rispondere. E allora si resta in fila al supermercato perché invece che pagare, la gente si mette a telefonare. I commessi dei negozi devono aspettare i comodi dei loro clienti maleducati, che in questo caso non hanno ragione poiché non mostrano alcun rispetto per le persone che stanno lavorando. Per non parlare di quello che si vede in macchina.

Io non dico che il cellulare non debba essere usato, ma che debba essere usato con criterio e rispetto.

"...ti regalerò un cellulare così
potremo dirci frasi più dolci di Remì
che non c'è nulla che sbrindella le cervella più di
telefonate notte e dì in tariffa you&me..."
da Sono troppo stitico per fare lo stronzo, Habemu Capa di Caparezza

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