venerdì 1 ottobre 2010

Gnome 3, Kde 4, libertà e l'inversione di progetto

Ho usato KDE fin dalla prima versione, e contemporaneamente Gnome da quello che fu' la prima versione stabile (October Gnome). Ho seguito attentamente l'evoluzione di entrambi gli ambienti, preferendo sempre KDE poiché piu' funzionale e completo. Ho studiato le librerie GTK+ (fondamento di Gnome) e quelle Qt (fondamento di KDE). Penso quindi di conoscere bene i due DE (Desktop Environment) per poterne fare una ulteriore analisi.

Una delle principali accuse rivolte dalla comunità Gnome a quella KDE con l'uscita del ramo 4.x è stata la rivoluzione operata da quest'ultimo: basti pensare che perfino Linus Torvalds, estimatore del desktop del drago, lo ha abbandonato in favore di Gnome perché KDE 4 ha rivoluzionato, forse troppo rapidamente, il modo di fare desktop. Non esiste piu' infatti un concetto di desktop statico, con un pannello, delle icone, e dei menu', ma un sistema di applet (dette Plasmoids) che possono contenersi l'un l'altra. Allora l'applet che indica il livello di carica della batteria può essere messa sul desktop, o sul pannello, o dentro ad un menu', poiché la struttura è "circolare". Ma questo significa anche che il desktop non è piu' un semplice contenitore di cartelle e file (icone), ma una vera piattaforma operativa. Gnome di contro si presenta ancora in versione "semplice", e sicuramente piu' vicina all'utilizzo classico di utenti tradizionali. Ma Gnome 3 cambierà tutto: ho provato la shell su un pc dedicato e devo dire che la rivoluzione sarà pesante anche per gli utenti Gnome. In particolare non capisco perché, per aprire un menù, l'utente sia costretto a vedere ridimensionato l'intero desktop.

Caduta quindi la tesi rivoluzionaria di KDE, vorrei analizzare i due progetti da altri punti di vista. Anzitutto dal nome: Gnome significa GNU Network Object Model Environment, ossia sistema ad oggetti trasparenti alla rete e, per ammissione del suo fondatore Miguel De Icaza, un sistema con idee prese in prestito dal COM di Microsoft. KDE invece significa Kool Desktop, ed è un ovvio gioco di parole sul CDE. Ad oggi KDE è molto piu' network oriented di Gnome, visto che i plasmoid possono essere condivisi sulla rete da un computer all'altro, il desktop rende realmente ogni operazione trasparente alla rete. Gnome invece si è fossilizzato sul classico desktop, sicuramente funzionale, ma non così network oriented come si era ripromesso. Si è quindi arrivati ad una inversione di progetto: KDE è nato per fornire un desktop efficiente ed efficace, ed oggi è network oriented, Gnome invece era piu' ambizioso e oggi si propone come desktop "statico".

Ma c'è anche un altro punto fondamentale: la libertà. Gnome nasce su volontà della GNU, proprio per contrastare i problemi di licenza delle Qt, e quindi si propone di fatto come desktop libero. Però la versione 1.x di Gnome non piace molto, o meglio viene sorpassata da KDE in tutto e per tutto. Si deve aspettare l'intervento di grossi vendor come Sun, IBM, RedHat, che investendo sul desktop della scimmia creano quella usabilità di Gnome 2. KDE invece non ha aziende alle sue spalle, solo la comunità di sviluppatori. Quindi, paradossalmente, KDE è piu' libero di Gnome, visto che il primo si evolve come gli sviluppatori vogliono, mentre il secondo come vogliono i vendor. Per meglio comprendere questa cosa si pensi ad Ubuntu e Kubuntu: il primo fornisce codice indietro a Gnome, ma crea personalizzazioni per attirare piu' utenti (ad esempio il recente visualizzatore/controllore audio integrato nel menù del volume), il secondo fornisce una pura installazione KDE senza personalizzazioni. Ancora si pensi ad OpenSolaris (e derivati) che hanno implementato plugin appositi (ad esempio TimeSlider per Nautilus) solo per la versione Gnome, mentre KDE non giova nemmeno del supporto della piattaforma.

Infine si pensi all'innovazione tecnologica di KDE: chi ammira i prodotti Apple dovrebbe ricordarsi che WebKit, la piattaforma Web di KDE, ha dato vita a Safari e alla dashboard, così come i plasmoidi sono eseguibili nativamente su KDE. In altre parole, KDE e OSX hanno molto in comune, grazie agli sforzi del primo.

Quindi quali sono i vantaggi e gli svantaggi nell'uso dei due DE? I vantaggi nell'uso di Gnome sono la semplicità e il supporto dei vendor, che garantisce una buona interoperabilità hardware/software. Gli svantaggi sono la scarsa personalizzazione (se raffrontata a KDE) e la scarsa tecnologia. I vantaggi nell'uso del KDE sono la grande innovazione tecnologica, la grande possibilità di personalizzazione e l'interoperabilità con altre piattaforme. Gli svantaggi sono il suo sviluppo, troppo legato agli sviluppatori che quindi creano tool complessi per utenti esperti (in linea con la filosofia Unix) e non si curano troppo degli utenti alle prime armi.

E come nota conclusiva segnalo che il passaggio alle GTK+ 3 non è stato preso attentamente in considerazione da IBM (che sicuramente recupererà), mentre so che è in corso un porting delle SWT su Qt.

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